Storia di un’argentina, Margarita Barrientos. Traduzione di Giovanna Motta


 Chi è Margheritan Barrientos e perché è stata dichiarata Donna dell’anno nel 1999 in Argentina?
“madre di dieci figli e di cento”, la sua vita è la storia incredibile di una donna povera, quasi analfabeta, con una grande capacità di amore e di solidarietà, chiamata Margarita Barrientos

È nata molto povera, in una zona agraria de santiago de l’Estero, il 12 ottobre 1961, un posto chiamato “Il 25”, vicino alla diocesi di Añatuya.

Eravamo dodici fratellini - racconta Margarita, però di dodici siamo rimasti in cinque, gli altri sono morti. Vivevamo in campagna e mia madre morì di leucemia quando avevo dodici anni

Alla morte della madre si è aggiunto l’aabbandono del padre che non è mai tornato?


Lì, in mezzo alla montagna, Margarita conobbe la miseria, la solitudine, la fame. Una suora si preoccupò della ragazza e finalmente il giudice dei minori la mandò a Buenos Aires

Margarita si sposò con Isidro quando aveva 16 anni ed ebbe nove figli, ai quali se ne aggiunse un altro, adottato

Il marito venne ferito e perse il braccio destro in un incidente a seguito del quale riscuote una pensione di 140 pesos al mese

Margarita viveva con la sua famiglia a Villa Lugano e lì prese contatto per la prima volta con i bambini abbandonati ai quali cominciò a dare da mangiare

In quei giorni sua figlia ebbe  un bambino e si traferì a Villa Soldati

Margarita andò  a trovarla e le raccontò questa storia: un giorno sono andata in un posto in cui ho visto una gran miseria. Ho visto dei bambini veramente poveri, a uno di loro chesi se aveva mangiato “ avete mangiato, bambini?” lui mi rispose che quel giorno non avevano mangiato e nemmeno la sera precedente.

Davanti a quello spettacolo di bambini affamati, Margarita decise di aprire una mensa per i bamibini del quartiere

Suo marito le disse che era impossibile, con quel poco che lui guadagnava “Però io avevo i miei primi soldi come la strenna di Natale“ - racconta Margarita - mise insieme 218 pesos, prese il treno e andò al mercato centrale . Con quei soldi comprò la merce. Un altro giorno, il 7 ottobre del ’96 cucinò per i bambini di Villa Soldati e non tornò più a Lugano.  La mensa sociale di maragarita Barrientos rispondeva a una
necessità pressante, cominciò dando da mangiare a un gruppetto di bambini e oggi la frequentano 360 piccoli e 140 grandi. A tutti loro non manca un piatto nutriente di cibo e soprattutto molto amore. Margarita, quando le chiesero quali fossero i suoi sogni, rispose: “il mio sogno è che per tutti non manchi mai il cibo... che mai debba dire oggi non ho latte oppure oggi non cucino una zuppa perchè non ho da comprare niente”. Margarita portò avanti la sua opera con amore e sacrificio. “Mi alzo alle cinque e mezza”- racconta - il nostro lavoro più pesante è dalle sei di mattina alle quattro del pomeriggio. Alle due di notte si lavano i piatti, poi si riempie la pentola per fare la gelatina o il flan, ognuna cento litri. Così fino alle quattro deel pomeriggio.
Margarita aveva frequentato solo la terza elementare, però non le mancò l’idea di pensare quanto fosse importante dare da mangiare ai bambini, comunque non senza prendersi cura del cibo per la mente. Alla mensa andavano i bambini che non frequentavano la scuola e un giorno Margarita si chiese “come posso fare perché questi bambini imparino a leggere e scrivere? E diceva a suo marito Isidro “ se avessi una lavagna gli insegnerei io”. Un sabato li chiamò ma non andarono, allora disse loro “venite perchè preparo le frittelle di cioccolato. Vennero tutti! Vi immaginate me come maestra? però impararono! Ho insegnato tutto ciò che avevo appreso fino a oggi che ho 37 anni”.
Quando a Mrgarita chiedevano cosa sperasse per i suoi figli, rispindeva: “Il meglio. Spero che finiscano gli studi e che per tutta la vita siano solidali con gli altri”. Lei che era nata povera, che aveva fatto solo la terza elementare, aveva un senso della solidarietà che stupisce per la sua concezione così profonda. “Non sto lavorando per ottenere una ricompensa! Sapete quale sarebbe la mi ricompensa? Vedere che tra cinque o dieci anni nessuna famiglia debba dipendere dalla mensa. Se uno pensa alla ricompensa, non serve. Io sono solidale perché non ho niente. Quello che ho, lo do, ciò che mi danno, io lo offro agli altri. Non voglio che mi rimanga nulla. Come dico sempre ai miei figli: “se hai un carro di vestiti ”, non lasciare niente, date tutto. Questo vuol dire essere solidali.” 
Donna silenziosa, Margarita, umile, con una intelligenza che solo i saggi modesti possono avere. Maragarita Barrientos, nome di donna con la lettera maiuscola, lavorando silenziosamente in una società in cui i valori scarseggiano, lei ogni giorno con la sua fede incredibile e con la sua voce tanto dolce e bassa, si è imposta di fronte agli impedimenti del governo che l’avevano avvicinata in maniera strumentale a fini politici. Margarita non ha dimenticato le sue origini e iniseme a suo marito e ai suoi figli, ha lavorato ogni giorno per dare da mangiare a migliaia di famiglie argentine! Aveva cominciato con un poco di farina e di mate!