Nell’Europa dell’età moderna. Memoria collettiva e ricerca storica” (Passigli), di Giovanna Motta

Presentazione del volume Nell’Europa dell’età moderna. Memoria collettiva e ricerca storica(Passigli), di Giovanna Motta


Mercoledì 5 giugno 2013
Biblioteca Alessandrina
h. 16.00-18.00



Il volume racconta il processo di transizione del vecchio Continente verso la modernizzazione: il miglioramento dei mezzi di trasporto, le navi capaci di andare più lontano, l’interpretazione cartografica, e
ancor più l’avanzamento del pensiero politico-istituzionale e le prime conquiste di quello scientifico che mostrano l’apparato ideologico e culturale del Cinquecento. Alcuni temi del volume saranno discussi, in particolare, per inaugurare l’introduzione dell’insegnamento di Storia dell’Eurasia nell’ambito del Corso di Laurea in Scienze della moda e del costume: la crescita della popolazione, l’innalzamento del tenore di vita che stimola la produzione e aumenta i consumi, la famiglia, il ruolo della donna, la caccia alle streghe, l’economia mercantile, le dinamiche sociali, le guerre, il paesaggio, la letteratura, la moda, i gioielli. Ogni tema della vita reale diventa il segno di un movimento verso il cambiamento e verso l’apertura di nuovi orizzonti, all’interno, però, di una riflessione sullo “sviluppo mancato”.
Dopo i saluti istituzionali della direttrice della Biblioteca Alessandrina, dott.ssa Maria Cristina Di Martino e del Presidente del Corso di Laurea in Scienze della moda e del costume, prof. Alessandro Saggioro, intervengono il prof. Antonello Folco Biagini, prorettore alla cooperazione internazionale, il prof. Andrea Carteny, docente di Storia dell’Eurasia nel Cdl in Scienze della moda e del costume, e il prof. Daniel Pommier, Docente del corso di laurea in Cooperazione internazionale. Sarà presente l’autrice, Prof.ssa Giovanna Motta.
Per informazioni Prof. Alessandro Saggioro: alessandro.saggioro@uniroma1.it

G. Motta (a cura di), L' idea di nazione e l'impero fra storia e letteratura, Nuova Cultura, Roma, 2013

Come avverte Giovanna Motta nella sua introduzione, il volume contiene i contributi dei relatori intervenuti nel maggio del 2012 al seminario organizzato dal dottorato in Storia d'Europa per un'ampia disamina dei concetti di nazione e di Impero, nell'ambito del progetto Prin 2009 Imperi e Nazioni in Europa dal XVIII al XX secolo. I saggi raccolti sono la testimonianza delle dinamiche interpretative, in relazione alle quali gli studiosi hanno offerto ulteriori, personali, riflessioni seguendo la suggestione proposta di condurre il tema coniugando la storia alla letteratura. I numerosi contributi attestano il grande interesse con cui gli autori hanno accolto quell'indicazione guidando il lettore lungo sentieri in qualche misura inesplorati, in grado di cogliere il palpito di società in cammino verso l'affermazione della propria libertà. La storia politica e la letteratura, così, concorrono a raccontare le vicende di paesi impegnati nella costruzione delle loro identità represse, ora richiamando i dati della realtà, ora declinandoli in molti modi grazie all'apporto dell'immaginario capace di immettere scene e figure simboliche e metaforiche. 


L'imperatore dei francesi e l'Europa napoleonica. 24 maggio 2013 ore 10

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Giornata di Studi azerbaigiani alla Sapienza 22 maggio 2013


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23 maggio 2013, Istituto per la storia del Risorgimento Italiano



Istituto per la storia del Risorgimento Italiano 

Presentazione della Collana di studi del
Comitato Nazionale
per le Celebrazioni del bicentenario della nascita di Bettino Ricasoli 
 
Atti dei Convegni e Carteggi ricasoliani
 
 
Interverranno
 
Agostino Attanasio,     Gabriella Ciampi,    Johann Ickx,       Romano Ugolini

Saranno presenti i curatori dei volumi:
Alessandro Breccia, Domenico Maria Bruni, Giustina Manica,
Gabriele Paolini, Sandro Rogari

Giovedì 23 maggio 2013, ore 16,30
Sala Giuseppe Verdi
Complesso del Vittoriano
P.zza Venezia – Roma
(ingresso via S. Pietro in Carcere)




Per informazioni:
Istituto per la Storia del Risorgimento italiano
Tel. 06.6793526, 06.6793598
Fax: 06.6782572

Premio Umbria-Roma 2013 assegnato ad Antonello Biagini

Il premio Umbria-Roma 2013, come umbro dell'anno è stato assegnato al prof. Antonello Folco Biagini, nel corso della cerimonia tenutasi mercoledì 15 maggio 2013 presso l'aula magna del Rettorato della Sapienza, Università di Roma.


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Lezione dottorale 16 maggio

La prossima lezione seminariale - per i dottorandi di I e II anno - si terrà giovedì 16 maggio dalle 17 alle 19 in aula A medievale.
Il dott. Scalamandrè parlerà di economia e finanza nell'Europa di oggi e approfondirà il complesso caso del MPS.



Dottorato Honoris Causa per Giovanna Motta


Il 13 maggio 2013, l'Università Petru Maior di Târgu Mureș ha conferito il Dottorato di Ricerca Honoris Causa a Giovanna Motta.
La cerimonia si è aperta con saluti del rettore Călin Enăchescu e del presidente del Senato, Cornel Sigmirean ed è continuata con la laudatio da parte del direttore del Dipartimento di Storia e Relazioni internazionali,  Corina Teodor.
Dopo la proclamazione, Giovanna Motta ha tenuto la lectio magistralis dal titolo Discipline senza confine nella ricerca storia in cui ha ripercorso - tramite i suoi studi e quelli dei suoi affezionati maestri, Braudel, Duby e Melis - l'evoluzione della Storia nella seconda metà del Novecento e conclude con queste parole:


«Spero di aver saputo trovare un giusto equilibrio fra testimonianza della memoria e capacità di progettare un futuro compatibile con le nuove realtà in mutamento, di essere riuscita a individuare segni del passato capaci di proporre spunti di riflessione per decifrare la complessità della realtà attuale».

Leggi l'articolo su 24deoremuresene.ro







Photo by Martina Bitunjac

Premio De Cia. Cerimonia di premiazione.


Il 9 maggio 2013, alle ore 14,30 si è tenuta, presso la biblioteca storica della ex Scuola di guerra di Civitavecchia (oggi centro Simulazione e Validazione dell’Esercito) la premiazione del concorso nazionale “Generale di Divisione Amedeo De Cia" – dedicato ai saggi pubblicati in Italia di argomento storico militare – presieduta dallo storico Andrea Giannasi, dal comandante della caserma Giorgi, gen. Pellegrino, dal direttore della biblioteca, ten. Col. Franchetti e dall’avv. Palermo dei Principi di Santa Margherita.
Antonello Battaglia e il Ten. Col. Franchetti
Il premio è dedicato alla memoria del generale di divisione che combatté nel corpo degli alpini nella guerra italo-turca in Libia nel 1911 e nelle due guerre Mondiali, ricevendo 4 medaglie d’argento al valor militare, 3 di bronzo, 1 croce di guerra, 1 stella al merito coloniale, ottenendo anche il titolo di Commendatore della Corona d’Italia, Cavaliere Ufficiale dei Santi Maurizio e Lazzaro e Grande Ufficiale dell’ordine di Skanderbeg.
Il premio, unico in Italia per l’argomento trattato, ha riscontrato grande successo con quasi 200 saggi in concorso.
In selezione i libri dei più importanti editori italiani: da Il Mulino a Longanesi, da Mursia a Rubbettino, da Donzelli a Nuova Cultura, da Marietti alle edizioni dello Stato Maggiore dell’Esercito.
I premi distribuiti agli studiosi ammontano a oltre 7000 euro. Tra i saggi premiati L’armata di ghiaccio di Gino Callin Tambosi e Elio Conighi; I rapporti italo-francesi e le linee d’invasione transalpina di Antonello Battaglia; I prigionieri italiani negli Stati Uniti di Flavio Conti; Vicini a una terra lontana a cura di Settimo Capuo e Elena Croci.


Prossimi impegni dottorali


15 maggio 17-19 aula C "Cernobyl, l'assenza" prof.ssa Dundovich
16 maggio 17-19 aula A Economia e Monte dei Paschi di Siena (dott. Scalamandrè)
22 maggio (mattinata, da definire)
22 maggio (pomeriggio) ore 16, biblioteca alessandrina,

presentazione volume G. Motta, Nell'Europa dell'età moderna. Memoria collettiva e ricerca storica
24 maggio ore 10 Organi Collegiali Giornata di Studio Napoleone e l'Europa

Gli studenti internazionali in Italia, 10 maggio 2013

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Tra quanti vengono in Italia con visto per un soggiorno non di passaggio, circa un sesto nel 2011 lo hanno fatto per motivi di studio (oltre 40mila persone, in proporzione molto meno rispetto ad altri paesi europei). Si tratta, comunque, di una presenza importante: gli universitari internazionali in Italia superano complessivamente le 100mila unità (inclusi gli atenei stranieri e pontifici).
I dati precisi sulla loro presenza, sui percorsi di inserimento, sulle difficoltà incontrate e sulle aspettative vengono analizzati nel VI Rapporto dell’European Migration Network Italia, dedicato al tema “Gli studenti internazionali in Italia: indagine empirica e approfondimenti”.
Il volume verrà presentato il 10 maggio 2013, alle ore 11.00, in via Salaria 113 presso il Centro Congressi della Sapienza.
Interverranno i rappresentanti dei Ministeri (dell’Interno, cui fa capo il progetto, degli Esteri e dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica), del CNR/IRPPS, dell’Università Sapienza, dell’équipe di ricerca EMN/IDOS e di diverse realtà universitarie del paese.

Protection of internally displaced people in International Humanitarian Law. The case of Azerbaijan compared with other selected cases


6 maggio 2013
Sala delle Colonne, Camera dei Deputati (Palazzo Marini, via Poli, 19)
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La Sapienza promuove la cultura ungherese




Lunedì 29 aprile, presso la sala organi collegiali del palazzo del Rettorato, si è svolto il convegno "La Sapienza per la cultura ungherese", incontro organizzato dal dottorato in Storia d'Europa in collaborazione con il Centro Studi Ungheresi e l'Accademia d'Ungheria in Roma. 

Presente all'avento, l'ambasciatore d'Ungheria Jànos Balla ringrazia l'ateneo romano per l'impegno profuso nel mantenere rappresentata la cultura ungherese all'interno dei programmi didattici: La Sapienza si distingue infatti per essere l'unica sede universitaria dove la storia e la letteratura ungherese rappresentano una parte integrante dell'istruzione italiana. 
 
Questa giornata è organizzata nell'ambito dell'"Anno Culturale Ungheria-Italia 2013", un'iniziativa nata per cementare il legame tra i due Paesi in ambito scientifico, gastronomico, turistico e diplomatico. Uno degli obiettivi primari del progetto è la realizzazione di un inventario di punti comuni tra la cultura ungherese e quella italiana, tramite la ricostruzione di un percorso storico capace di riportare alla memoria eventi chiave per la nascita della collaborazione tra i due Paesi, diventata nel tempo profonda amicizia. Entrambi i governi hanno infatti un forte interesse a mantenere questo rapporto speciale, che esprimono sovente nell'organizzazione congiunta di eventi, concerti e mostre, realizzate pensando alle vicendevoli influenze nelle produzioni artistiche.
La seconda priorità dell'"Anno Culturale" coinvolge direttamente il mondo accademico e riguarda il tentativo di mantenimento di un alto livello d'interesse verso la lingua ungherese, strumento centrale per l'identità nazionale.
 
Antal Molnár, direttore dell'Accademia d'Ungheria, sottolinea l'approccio adriatico-mediterraneo con cui l'università italiana ha trattato la storia ungherese, descrivendo i dipartimenti interessati come officine di studi sull'Europa centro-orientale.
L'Accademia e l'università romana sono legate da una storia comune iniziata 84 anni fa, testimonata dal fatto che per lungo tempo i direttori della prima sono stati professori ordinari dell'ateneo italiano. La collaborazione, per alcuni decenni resa difficile dai regimi politici, si intensifica negli anni '90: i ridotti mezzi di cui dispone l'organizzazione fanno sì che le attività principali si concentrino soprattutto nella città di Roma. L'importanza della relazione risulta evidente nella realizzazione dei programmi scientifici dell'Accademia; la sua produzione sarebbe infatti molto più povera senza l'appoggio della cattedra universitaria della cultura ungherese.
 
SINERGIE- Sono molti i momenti di comunione tra i due Paesi, nei secoli scorsi. Al termine della prima guerra mondiale Ungheria e Italia si trovarono in parte a condividere la stessa posizione: la prima perdente nel conflitto per il suo legame con l'Austria, la seconda a causa dell'insoddisfazione provata a seguito della spartizione territoriale. I due Paesi lottarono poi insieme contro gli austriaci in nome della medesima causa: la conquista dell'indipendenza. 
La storia ungherese è millenaria e racconta lo sviluppo di uno Stato che per otto secoli si estese in gran parte dell'Europa centrale. Gli studi ricoprono così la vicenda croata, quella dell'odierna Slovacchia e della transilvania, fino alla costa dalmata. Per la sua strategica posizione geografica nel 1989, anno del crollo dell'impero comunista, l'Ungheria rappresentò uno degli avanposti dell'epocale cambiamento. 
 
Il processo di costruzione di un centro di studi ungheresi all'interno dell'università romana fu avviato dal Prof. Péter Sárközy. Il centro cominciò a sviluppare le sue potenzialità grazie al contributo annuo della segreteria amministrativa ad alla collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, prima che l'operatività dello stesso venne fortemente compromessa dalle riforme governative degli ultimi anni. La recente crisi intacca infatti le possibilità d'approvvigionamento delle risorse economiche necessarie agli studi ed all'attività del centro. Questa difficoltà, come ricorda Antonello Folco Biagini, Prorettore per la Cooperazione e i Rapporti Internazionali, non deve però interrompere il processo di recupero dell'insegnamento delle "piccole" lingue dell'Europa dell'est, che, troppo spesso tacciate superficialmente come minoritarie, rischiano di essere oscurate da una politica universitaria propensa verso un'offerta formativa incentrata sulla lingua inglese o spagnola.
 
Nella seconda parte dell'incontro vengono presentati alcuni interessanti volumi che ripercorrono la storia della cultura ungherese, la sua relazione con il cristianesimo nei tempi più antichi e il suo legame con il processo di nascita dei moderni Stati europei in età contemporanea. I volumi, così come le pubblicazioni della "Rivista di Studi Ungheresi", si trovano all'interno del sito della biblioteca nazionale ungherese o nel sito del dottorato in Storia d'Europa.  
 
La giornata appena trascorsa voleva essere una piccola festa per ricordare le iniziative realizzate in passato e lo stato attuale della collaborazione tra i due Paesi. L'obiettivo principale è però quello di invitare i giovani ricercatori a continuare il lavoro finora svolto, sulla strada della valorizzazione della cultura ungherese e dell'Est Europa. Questi rispondono entusiasti all'appello, impegnandosi con dedizione per il futuro prossimo della ricerca. 
 
Sara Andreoli di Radio Sapienza