Antonello Biagini, L'Italia e le guerre balcaniche, Nuova Cultura, Roma 2012

L’Italia e le guerre balcaniche rappresenta un lavoro emblematico di impiego delle fonti militari a fini scientifici, un importante contributo al vasto programma di ricerca e valorizzazione dei documenti prodotti dagli ufficiali italiani impegnati, a vario titolo, nell’area balcanica, che dalla fine del XIX secolo diventa un’area di particolare interesse per la politica estera italiana. L’Italia, a sua volta, è stata per le élites politiche balcaniche un modello per la realizzazione dell’unità nazionale, un esempio da imitare e da seguire per gli emergenti Stati nazionali. Nel periodo dal Congresso di Berlino alla Prima guerra mondiale, gli ufficiali italiani – addetti militari, membri delle commissioni per la delimitazione dei confini, esperti e delegati ai convegni internazionali, personale in servizio presso gli eserciti stranieri – sono particolarmente attivi nella regione offrendo la loro esperienza tecnica e organizzativa nel processo di ridefinizione politica dell’area, resa problematica dagli accesi contrasti fra nazionalità. Il settore balcanico, in sede militare italiana, va così assumendo progressivamente la denominazione di scacchiere orientale. Di questo e molto altro si narra nel volume di Antonello Biagini, L’Italia e le guerre balcaniche, di cui oggi si propone l’edizione, che riveste un importante contributo allo studio, all’interpretazione e al dibattito su una serie di aspetti che non mancheranno alla discussione nella ricorrenza del centenario per un evento che ha rappresentato un’esperienza cruciale nella storia dell’Europa del Novecento.

Elena Dumitru, L'emigrazione intellettuale dall'Europa centro-orientale Il caso di Panait Istrati, Nuova, Cultura, Roma 2012


La ricerca si propone di sviluppare uno studio sul ruolo e le dinamiche connesse all’emigrazione intellettuale dall’Europa centro-orientale nel periodo interbellico, concentrandosi in particolare sull’esperienza romena e presentando il caso di Panait Istrati (1884-1935), scrittore politicamente impegnato che nei primi anni del Novecento si interessa alla difficile situazione dei lavoratori e che dopo il 1917 si schiera entusiasticamente con la Rivoluzione. Deluso dalla propria esperienza sovietica, Istrati finisce però per divenire un acceso critico dello stalinismo di cui non esita a denunciare i crimini e gli eccessi.

Elena Dumitru ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia d’Europa presso La Sapienza Università di Roma. Docente del corso di Elites e Sistemi Politici Moderni presso l’Università Petru Maior di Târgu Mureş, collabora con la cattedra di Storia dell’Europa Orientale del dipartimento di Storia, Culture, Religioni della Sapienza e con l’Istituto di Studi italo-romeno. Si occupa di temi legati alle élites culturali e alle interazioni tra storia, politica e letteratura.

F. Randazzo, Nella terra degli zar Il destino delle riforme in Russia (1801-1911), Nuova Cultura, Roma, 2012

Il volume raccoglie gli Atti del Convegno dal titolo “La Russia tra rivoluzioni e riforme” che si è tenuto a Perugia il 9 novembre 2011 presso la Facoltà di Scienze Politiche. L’occasione è stata utile per ripercorrere un secolo ricco di avvenimenti durante il quale in Russia sono state gettate le basi per la nascita di una coscienza nazionale fortemente progressista. Nuove ÿgure politiche entrano in scena durante la rappresentazione di una tragedia, quella del popolo russo alle prese con un regime dispotico e illiberale. Grazie alla nuova mentalità politica cominciano ad allentarsi le catene alle caviglie della società civile, divisa fra schiavi, servi della gleba, contadini, artigiani militari e nobili. Tra le menti più brillanti di inizio XX secolo spicca Pëtr Arkad’eviç Stolypin, l’uomo che avrebbe potuto salvare la monarchia dalla deriva a cui era fatalmente destinata. La sua opera riformatrice, che lascia dietro di sé detrattori ed estimatori, arriva forse troppo tardi. La rivoluzione del gennaio 1905 e le sommosse popolari imprimono al disfacimento della monarchia un’accelerazione inaspettata e incomprensibile sia allo zar che alla nobiltà parassitaria che lo circonda. In fondo, Nicola II che non ha la sapienza del suo avo Alessandro I, né il coraggio dimostrato dal nonno Alessandro II, è un sovrano debole e soprattutto in balia degli eventi che lo travolgono a più riprese, dalla deludente sconfitta contro il Giappone all’ingresso nel primo conflitto mondiale. Sullo sfondo di questo disastroso scenario vi sono le idee rivoluzionarie, le nuove teorie socialiste sul ruolo del proletariato urbano e l’insoddisfazione dei ceti contadini e servili per la miope politica zarista intenta a procrastinare sine die la risoluzione del problema agrario.

Francesco Randazzo (1970) insegna Storia dell’Europa orientale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia. È giornalista-pubblicista e collabora con diverse testate giornalistiche. Ha lavorato per l’Archivio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito di Roma di cui è stato consulente. Autore di saggi e monografie sui temi della Russia tardo-imperiale, da anni collabora con istituzioni accademiche italiane e straniere tra cui l’Università Statale di San Pietroburgo, l’Università di Targu Mures in Romania, il Centre d’Etudes Slaves dell’Università La Sorbonne di Parigi e l’Università L’Orientale di Napoli. Scrive per “Russia Oggi”, inserto italiano del Rossiyskaya Gazeta organo ufficiale delle Istituzioni russe.

Dottorato Storia dell'Europa XXVIII ciclo.

 E' stato pubblicato il bando del XXVIII ciclo dottorale.

CLICCA PER VISUALIZZARE IL BANDO UFFICIALE
 Sul sito Sapienza


Estratto del bando riguardante il dottorato storia dell'Europa:

Codice: 11115 STORIA DELL'EUROPA
Sede: Dipartimento di Scienze Politiche
Coordinatore: prof.ssa Giovanna Motta
Durata: 3 ANNI - Posti: 12 - Borse: 6

Valutazione Documentazione richiesta: Il candidato deve inviare in busta chiusa, per raccomandata o corriere, direttamente al Dottorato in Storia dell’Europa, Dipartimento di Scienze Politiche, Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Scienze della Comunicazione, Sapienza Università di Roma, P.le Aldo Moro n.5, 00185 Roma, Italia, la seguente documentazione, in italiano o in inglese: 1) fotocopia del documento d’identità; 2) curriculum vitae; 3) certificato di laurea con l’indicazione della votazione conseguita o di titolo equipollente; 4) sintesi della tesi di laurea svolta (max. 3 cartelle, 1 cartella è pari a 1800-2000 caratteri o battute); 5) dichiarazione inerente le motivazioni personali di partecipazione al corso di dottorato; 6) attestazione di eventuali altri titoli posseduti; 7) lista delle pubblicazioni ed eventuale copia delle pubblicazioni scientifiche (max. 3 cartelle); 8) proposta di progetto di ricerca (max 4-5 cartelle), con esposizione delle fonti originali su cui s’intende svolgere la ricerca; 9) certificare la conoscenza di una lingua straniera oltre l’inglese 10) eventuale lettera di presentazione di un accademico o esperto nell’ambito di studi che si vogliono intraprendere che contenga un giudizio d’idoneità del candidato a frequentare il corso di Dottorato. Sul plico deve essere riportata la dicitura “DOCUMENTAZIONE PER IL CONCORSO DI AMMISSIONE AL DOTTORATO IN STORIA DELL’EUROPA”. Il termine ultimo per la consegna dello stesso è il 7 settembre 2012 (in caso di invio a mezzo posta ordinaria o raccomandata fa fede la data di ricezione e non quella di spedizione).

Prova orale:

15/10/2012 ore 10:00 - Aula A Dip. di Storia, Culture, Religioni (ex Dip.to Storia Moderna e
Contemporanea) della Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali - P.le Aldo
Moro, 5 – 00185 Roma
Descrizione della prova: la prima selezione avviene sulla base dei titoli e della documentazione
presentati da ciascun candidato. I candidati così selezionati sono ammessi al colloquio successivo, in
lingua italiana (durata minima 15 minuti), diretto ad accertare la preparazione, le capacità e le attitudini del candidato alla ricerca scientifica nell’ambito del progetto presentato. Nel corso del colloquio è inoltre prevista una prova di conoscenza della seconda lingua straniera indicata oltre l'inglese. È prevista infine per gli stranieri la possibilità di sostenere il colloquio direttamente in lingua inglese. L’elenco dei candidati ammessi al colloquio sarà pubblicato entro il 30 settembre 2012 sulla pagina web del Dottorato http://www.uniroma1.it/didattica/dottorati/storia-dell’Europa. Informazioni dettagliate sulla procedura da seguire per sottoporre la propria candidatura sono disponibili sulla pagina web.

Lingua della prova: ITALIANO
Pubblicazione esito nell'albo: Si
Pubblicazione esito sul sito Internet: http://www.uniroma1.it/didattica/dottorati/storia-dell’Europa
Referente:
Tel. 064991-3415
Mara Funiciello TEL.: 0649910536 MAIL: mara.funiciello@uniroma1.it
Sito: http://www.uniroma1.it/didattica/dottorati/storia-dell’Europa
Bacheca: Dip. di Scienze Politiche della Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazioni