Antonello Battaglia, Separatismo siciliano. I documenti militari, Nuova Cultura, Roma, 2015, p. 410.

Il separatismo siciliano, seppur diverse volte evocato nel corso della storia dai moti insurrezionali, Husky, venne fondato il Comitato provvisorio per l’Indipendenza, sedicente portavoce dei sentimenti del popolo siciliano. Grazie al vuoto politico e all’assenza di alternative, il nuovo movimento si pose come corrente antifascista di rinnovamento ottenendo il consenso di una popolazione affamata e stremata dalla guerra. Nel febbraio del ‘44, la riconsegna dell’amministrazione dell’isola alle autorità italiane e la partenza della Commissione Alleata, deluse le aspettative dei separatisti che agognavano la nascita di una repubblica indipendente. Nei mesi successivi, si affermò l’ala eversiva e venne costituito l’esercito indipendentista. Il governo intervenne impiegando divisioni dell’esercito tra azioni di rastrellamento e battaglie campali. Solo nel 1946 fu intavolata la trattativa segreta tra Stato e separatisti che avrebbe portato all’autonomia.
ebbe vasta diffusione e inquietanti sviluppi tra il 1943 e il 1950. Nella primavera-estate del 1943, alla vigilia dell’operazione

Il volume è la prima raccolta degli inediti documenti del Regio Esercito e del Servizio Informazioni Militare più significativi.