Antonello Battaglia, I rapporti italo-francesi e le linee d'invasione transalpina (1859-1881), Nuova Cultura, Roma 2013


Il 4 settembre 1870, a seguito della sconfitta di Sedan, cadeva il Secondo Impero di Napoleone III e circa due settimane dopo, l’esercito italiano conquistava la Roma pontificia. Nel periodo successivo il governo repubblicano francese rimproverò all’Italia di non aver contraccambiato l’alleanza franco-sabauda del 1859 e di aver abbandonato il tradizionale alleato approfittando della sua sconfitta per aggredire l’Urbe. La chiave dei difficili e complicati rapporti italo-francesi, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, fu proprio il 1870. Gli anni seguenti furono caratterizzati da timidi riavvicinamenti e ostili diffidenze fino al maggio 1881, quando le truppe francesi sbarcarono in Tunisia, imponendo il protettorato al bey.
Lo “schiaffo di Tunisi” incrinò ulteriormente i rapporti diplomatici e lo Stato Maggiore italiano paventò l’ipotesi di un’imminente invasione francese pertanto, su direttiva del Ministero della Guerra, condusse uno studio relativo ai possibili punti di sbarco, agli obiettivi principali e alle direttrici d’attacco transalpine.