Roberto Sciarrone svolge attività di ricerca presso il dipartimento di
Storia Culture Religioni della “Sapienza” Strategie militari franco-tedesche a confronto (1905-1913), Nuova Cultura, Roma, 2013 e La Repubblica di Weimar nei documenti del Servizio Informazioni Militare,
Nuova Cultura, Roma, 2013. Si occupa di politica estera italiana
dall’unità alla prima guerra mondiale, su cui ha pubblicato numerosi
saggi.
Università di Roma. È dottore
di ricerca in Storia dell’Europa. Collabora con la cattedra di Storia
dell’Europa Orientale e con l’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato
Maggiore dell’Esercito. È inoltre membro dell’Istituto per la Storia del
Risorgimento Italiano e Segretario del Centro Studi Eurasiatici
Università Bahçeşehir (BAU). Ha già pubblicato R. Sciarrone, L'Italia nella Triplice Alleanza. Politica e sistema militare, Aracne, Roma 2014
Le alleanze militari e le trame
diplomatiche costituirono lo sfondo entro il quale s'inserirono le
riforme che lo Stato Maggiore italiano produsse dal 1871 al 1914.
Queste, mutarono il volto dell'esercito italiano che da anello debole
dell'alleanza con gli Imperi centrali (Triplice Alleanza) divenne l'ago
della bilancia nello scontro che si andava a profilare tra i due blocchi
di potenze contrapposti. Alla vigilia dello scoppio della Grande Guerra
l'Italia aveva migliorato il proprio apparato militare e dato una
fisionomia più dinamica e "vicina" agli eserciti delle maggiori potenze
continentali dell'epoca. Il 23 maggio 1915 il Regno d'Italia avrebbe
dichiarato guerra all'Impero austro-ungarico, aprendo il fronte
italo-austriaco: seicento chilometri di trincee che andavano dai tremila
metri dell'Ortles al mare Adriatico, partecipando alla più grande
guerra di posizione di ogni epoca.