Quello dela Repubblica di Weimar fu un periodo
ricco di contraddizioni tra la
Grande Guerra e l’avvento del Terzo Reich. Il sistema di
democrazia parlamentare che riuscì a realizzare fu altresì sorprendente, non
solo perché nacque pochi mesi dopo la fine di un conflitto mondiale da cui la Germania era uscita
sconfitta ma, in particolar modo, per la portata di trasformazioni politiche e
sociali che la caratterizzarono. La ricca storiografia sull’argomento
testimonia l’importanza degli eventi che caratterizzarono il 1933, anno
spartiacque della storia d’Europa e del mondo. Ciò a cui mira questo saggio è
“ricostruire” l’idea che lo Stato Maggiore italiano aveva sulla Germania, alla
vigilia dell’ascesa di Adolf Hitler. Attraverso le carte del SIM è possibile
cogliere gli aspetti positivi della Repubblica di Weimar, ma anche quegli
elementi di forte criticità derivanti dalle clausole penalizzanti del Trattato
di pace che costituiranno la base ideologica e sociale della successiva ascesa
del nazionalsocialismo.
Lo
studio si avvale dei cospicui documenti del “Servizio Informazioni Militare”
del Regio Esercito che in data 2 gennaio 1933 vengono integrati in una
relazione sullo stato complessivo delle forze armate tedesche. I sette
fascicoli analizzati nel volume ci aiutano a comprendere l’ordinamento della
Reichwehr, le forme di reclutamento e le scuole militari, la dottrina tattica e
l’addestramento, le forze di polizia e le associazioni varie esistenti nel
1933, una fonte del tutto nuova nell’interpretazione di una Repubblica di
Weimar ormai al tramonto.