Viaggio e viaggiatori,
una lunga storia che abbraccia spazio e tempo, collega mondi lontani, culture
diverse, idiomi e che caratterizza da sempre l’identità dell’uomo. Esploratori,
avventurieri, pellegrini, missionari, intellettuali, touristes, diplomatici a cui aggiungere anche gli addetti e i
delegati militari. I verbali e le relazioni di viaggio di questi ufficiali del
Regio Esercito, custoditi presso l’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato
Maggiore dell’esercito, oltre alle note di servizio, sono ricchi di dettagli,
di cronache particolareggiate sulle terre percorse e visitate. Impressioni,
commenti, previsioni e spunti personali dei militari che viaggiano per conto
del ministero della Guerra. Il maggiore Attilio Velini fu inviato in Serbia
come delegato italiano della commissione per la delimitazione dei confini serbi
(1879) e, in quei convulsi mesi, ebbe l’opportunità di viaggiare e conoscere i
tratti salienti del principato cogliendo appieno il crescente panserbismo e le
sue possibili derive future. Dieci anni dopo, il colonnello Dal Verme effettuò
lo stesso viaggio, spingendosi però più a est, fino a giungere a Costantinopoli
e a rientrare in Italia per Corinto e Corfù.
Questi viaggi rientravano in un programma ben
preciso dei vertici militari, in un segmento temporale, 1879-1889, in cui la
penisola balcanica acquistava progressivamente importanza agli occhi del
governo di Roma.