Presenzieranno il Ministro della Difesa, il Capo di Stato Maggiore e altre autorità diplomatiche, civili e militari italiane eserbe. L'evento, a cui parteciperà Rai Storia, sarà moderato dal prof. Mieli.
Tutti gli interessati dovranno mandare conferma della propria presenza entro e non oltre l'8 aprile pv all'indirizzo mail ichm2013@smd.difesa.it
A
cent'anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale, questo volume, di
inestimabile valore storico, rievoca una delle più importanti e vasti
operazioni umanitarie di tutti i tempi, che ha, a sua volta, indirizzato la
vittoria e l'andamento della storia europea.
Alla
fine del 1915, l'Esercito
serbo, stretto dalle armate degli imperi Centrali, dovette ritirarsi nel pieno
dell'inverno, attraverso i monti albanesi. Giunse
sulle coste dell'Adriatico e il salvataggio di un intero esercito fu quasi
esclusivo compito d'Italia. Il
lavoro della nostra Marina da guerra fu sovrumano. L'evacuazione dell'Esercito
serbo coinvolse centosettanta navi nella stagione avversa, su uno specchio di
mare strettissimo, navigando su rotte obbligate e lungo spiagge aperte,
flagellate da tutti i venti e senza un posto d'approdo.
Dal 12
dicembre 1915 al 29 febbraio 1916, furono imbarcati e trasportati in salvo
136.000 soldati serbi e altri 11.651 ammalati e feriti, cavalleria di oltre
13.000 uomini e 10.000 cavalli, quasi 23.000 soldati austriaci, prigionieri
dell'Esercito serbo, 22.000 tonnellate di viveri, foraggi, medicinali e
materiali vari e 50 pezzi d'artiglieria serba.
L'impresa
della nostra Marina, fin'ora poco conosciuta, può essere paragonata a quanto
avvenne nella Seconda Guerra mondiale tra il 25 maggio e il 3 giugno 1940 a Dunkerque nella
Francia settentrionale, che vide lo sgombero di oltre 300.000 soldati inglesi e
francesi.
Tale
salvataggio fu determinante per la vittoria degli Alleati a somiglianza,
possiamo dirlo ora, di quanto avvenuto nell'inverno 1915/1916 sulle coste
albanesi. Resta comunque impresso nella nostra storia militare quanto disse il
colonnello Mitrovitch, capo del Quartier Generale serbo, nel salutare negli
ufficiali e negli equipaggi dell'incrociatore "Città di Catania"
tutta la Marina
italiana, a cui si disse fiero di rendere l'omaggio affettuoso e riconoscente
del popolo di Serbia: "Bene è intesa ed apprezzata dall'Esercito serbo la
vostra opera nobilissima.. Ora e sempre per quest'opera vi accompagnino, o
marinai d'Italia, la gratitudine e i voti di tutta la Serbia, che sulle vostre
navi oggi rinasce per affermare il suo sacro diritto all'esistenza contro
l'aggressione e l'oppressione nemica".
L’opera
rappresenta la riedizione del volume a titolo “Per l’Esercito Serbo” di Paolo
Giordani, stampato in Italia nel 1917, di cui esiste anche una edizione
francese corredata da foto dell’epoca.
L’attuale
edizione ripropone l’antico testo in italiano con la contestuale versione in
lingua serba curata dalla Dott.ssa Mila Mihajlović. La parte redazionale è
stata curata dal direttore e dallo staff della rivista “Informazioni della
Difesa.
Questo
volume rappresenta il testimone silenzioso dell'eroismo della Serbia e
dell'Italia, unite nella sofferenza e nella vittoria della Prima Guerra
Mondiale.
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