Il 4 settembre 1870, a seguito della sconfitta
di Sedan, cadeva il Secondo Impero di Napoleone III e circa due settimane dopo,
l’esercito italiano conquistava la Roma pontificia. Nel periodo successivo il
governo repubblicano francese rimproverò all’Italia di non aver contraccambiato
l’alleanza franco-sabauda del 1859 e di aver abbandonato il tradizionale
alleato approfittando della sua sconfitta per aggredire l’Urbe. La
chiave dei difficili e complicati rapporti italo-francesi, tra la fine del XIX
e l’inizio del XX secolo, fu proprio il 1870. Gli anni seguenti furono
caratterizzati da timidi riavvicinamenti e ostili diffidenze fino al maggio
1881, quando le truppe francesi sbarcarono in Tunisia, imponendo il
protettorato al bey.
Lo “schiaffo di Tunisi” incrinò ulteriormente i rapporti diplomatici e lo Stato Maggiore italiano paventò l’ipotesi di un’imminente invasione francese pertanto, su direttiva del Ministero della Guerra, condusse uno studio relativo ai possibili punti di sbarco, agli obiettivi principali e alle direttrici d’attacco transalpine.
Lo “schiaffo di Tunisi” incrinò ulteriormente i rapporti diplomatici e lo Stato Maggiore italiano paventò l’ipotesi di un’imminente invasione francese pertanto, su direttiva del Ministero della Guerra, condusse uno studio relativo ai possibili punti di sbarco, agli obiettivi principali e alle direttrici d’attacco transalpine.